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  • Immagine del redattoreElisabetta Favaron

Che idea!



Inauguro l’anno nuovo con un semplice e breve commento sulle due parole che io ritengo pilastri nel campo della progettazione a bando: IDEA e PROGETTO.

La prima indica la rappresentazione di un oggetto nella mente; la seconda indica la pianificazione, la proposta esecutiva, che ha il suo avvio nell’ideazione. Le due parole non sono dunque sinonimi, ma distinguono due azioni ben precise.



La progettazione ricomprende anche l’ideazione, ma l’ideazione non prevede l’esecuzione.

Capire questa sostanziale differenza costituisce già un punto a favore nella partecipazione a richieste a bando.

Perché lo dico? Perché non di rado capita che le organizzazioni approccino un bando che le interessa particolarmente scambiando un’idea con un progetto. Il mio lavoro è di certo supportarle nella progettazione, ma se si parte da un documento dell’associazione (che implica un percorso di riflessione interna) che pone dei punti fermi, degli obiettivi e delle attività possibili, un budget almeno sommario, ecco che l’affiancamento ha la funzione di arricchire e valorizzare l’idea e nella collaborazione far emergere i punti di forza e le criticità da anticipare e risolvere. Viceversa, costruire un progetto da zero partendo solo dall’idea “vorremmo realizzare questo”, delegando in toto al progettista e quasi sempre in tempi strettissimi, traccia il percorso per un garantito insuccesso.


Il mio consiglio è, quindi, benissimo partire dall’idea insieme al progettista se ho almeno un paio di mesi prima della scadenza del bando; se invece ho una finestra di dieci/quindici giorni, bisogna avere una visione molto chiara e già concretizzata in un menabò da espandere e sviluppare. Cercate dunque un/una professionista che sappia guidarvi da subito verso l'una o l'altra strada; talvolta è meglio perdere una sessione erogativa, piuttosto di presentare un brutto e poco curato progetto.

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