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Immagine del redattoreElisabetta Favaron

Cultura | 5xmille | La mappa dei beneficiari



Si amplia il numero dei beneficiari del 5xMILLE alla Cultura per l’anno fiscale 2021 e si sale complessivamente a 85. Ai 77 accreditati negli scorsi anni e inseriti nell’elenco permanente presso il Ministero della Cultura, si aggiungono quest’anno altri 8 soggetti ammessi. Per mancanza di requisiti, altrettanti sono invece stati esclusi.

Beneficiari che avranno tempo fino al 20 maggio per provvedere a modifiche o variazioni sui dati dichiarati qualora ne rilevino la necessità.


A questi dobbiamo sommarne altri 59 tra Ministero della Cultura e Istituti Culturali del medesimo dotati di autonomia speciale e ammessi diritto al riparto del beneficio del 5 per mille.


Come vengono individuati gli enti beneficiari del MiC?

Il DPCM 28 luglio 2016 "Criteri di riparto della quota del cinque per mille dell'Irpef destinata, a scelta del contribuente, al finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici", stabilisce l’obbligo della tenuta di un elenco permanente presso il Ministero della Cultura nel quale gli enti senza scopo di lucro legalmente riconosciuti che intendono beneficiare del riparto di cui al decreto citato devono essere iscritti (scadenza per presentare le richieste solitamente al 28 febbraio); sono inseriti di diritto nell’elenco il Ministero della Cultura e gli Istituti culturali del medesimo dotati di autonomia speciale.


Dove si trovano gli Enti accreditati?

Ho voluto fare una semplice analisi delle Regioni in cui si collocano le sedi legali e/o nazionali degli 85 enti accreditati presso il MiC. La maggior parte di essi si situa tra Lombardia (16), Piemonte (14) e Lazio (15), cui seguono Veneto, Toscana, Campania ed Emilia-Romagna. Alcune Regioni non sono rappresentante e per la prima volta nel 2021 si affacciano Sicilia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta. Come a dire che il tradizionale gap Nord-Centro-Sud viene azzerato se osserviamo la ripartizione dal punto di vista geografico e non economico.


Tra i nuovi soggetti ammessi nel 2021 figurano contesti storici come il Castello del Buonconsiglio, ma anche la Fondazione Leonardo Sciascia (di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita) col suo polo bibliotecario e la Fondazione Biblioteca Astense “Giorgio Faletti”, che attraversa centocinquant’anni di storia della città di Asti partendo dall’intitolazione a Vittorio Alfieri fino alla più recente a Giorgio Faletti. Al di là del dato tecnico, emerge un vivace contesto italiano in cui si sovrappongono i molti piani della tutela e valorizzazione dei beni culturali, con un ruolo metaculturale che sempre più spesso gli enti sono chiamati a svolgere. Seguono tra i nuovi ammessi l’Associazione Forte di Bard, il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, l’Istituto Storico Parri, la Fondazione Antonio Ratti e la Fondazione Oristano.

Indicativa la prevalente presenza di Fondazioni Culturali.


Essere iscritti nell’elenco dei beneficiari comporta certo rispondere ai requisiti fissati dal Ministero, ma non può sfuggire che ancora pochi enti sembrano essere a conoscenza di questa opportunità che meglio li rappresenta e aiuta a qualificarli quali organizzazioni a diretto sostegno dei beni culturali e paesaggistici italiani.

L’impressione leggendo questo elenco, in cui molte Regioni nemmeno figurano, è di una complessiva fatica di approccio procedimentale per richiedere l’accreditamento o di una non-conoscenza dello strumento del 5xMILLE alla Cultura nel ben più ampio calderone della firma del 5xMILLE. C’è da lavorare su identità, percezione di sé, promozione del proprio valore culturale.


Come è andata nel 2019?

Nell’anno fiscale 2019 il 5xMILLE devoluto agli enti di tutela promozione e valorizzazione dei beni culturali è paesaggistici era di poco superiore a 1,684 milioni di euro con oltre il 66% di scelte generiche (ossia casella sottoscritta, ma senza indirizzo diretto a un ente). Un dato che evidenzia due aspetti positivi rispetto all’anno 2018: il primo una leggera flessione in crescita dei contributi raccolti (+30.000€ nel 2019); il secondo, in un complessivo di circa 46/47.000 firmatari, una discesa di quasi 10 punti percentuali delle scelte generiche.


Vedremo cosa attende le organizzazioni culturali per questo 2021 in termini di raccolta fondi da 5xMILLE, ma anche dal ripescato 2XMILLE. I pesanti effetti della pandemia nel settore creativo e culturale, la voce che il mondo della Cultura ha cercato di far sentire in questi mesi, possono certamente muovere il contribuente ad “armare la propria penna” per sottoscrivere a favore della tutela e della valorizzazione dei beni culturali. Serve in ogni caso la spinta dell’ente con una decisa promozione del 5XMILLE tra i propri stakeholders.

Perché se lo strumento c’è, serve anche la determinazione e la capacità di narrazione per renderlo utilizzabile.


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